19/02/2014
In un Paese che sembra essersi fermato, appesantito oltre il limite da burocrazia e fisco fuori misura, con imprese che ogni giorno continuano a chiudere i battenti, sono tante le voci che in questi giorni si levano per farsi sentire dal premier incaricato e fare in modo che nell’agenda del prossimo governo figurino i temi importanti per questo o quel settore. Anche noi, senza remore, ci uniamo a questo coro, ma non per difendere gli interessi corporativi di un sistema . In ballo c’è la mobilità di milioni di persone che sempre di più sono spinte sui mezzi pubblici proprio a causa della crisi. Oltre a non perdere l’occasione di rispondere alle esigenze reali di quei 15 milioni di cittadini e pendolari che già oggi si spostano con bus, tram, metro e treni regionali, e che sono in costante aumento ogni giorno, si tratta di reagire ad una congiuntura negativa investendo con coraggio e lungimiranza sul sistema dei trasporti pubblici locali del paese. Oltre a stabilizzare il quadro regolamentare ed economico di questo settore - come aveva iniziato a fare negli ultimi mesi il governo uscente che aveva aperto un cantiere positivo di idee ed iniziative - bisogna che si investa nel TPL con coraggio con manovre i cui risultati portino ad un vero cambiamento di rotta. C’è un parco mezzi che va rinnovato con urgenza per raggiunti limiti di età (siamo oltre la media di 12 anni di vecchiaia contro i 7 anni dell’Europa) per questo bisogna mettere in servizio almeno 3400 autobus nuovi all’anno per 10 anni, con un investimento pubblico di 500 milioni di euro all’anno . Una manovra che rimetterebbe in sesto la flotta e quindi il servizio , dando un vigoroso giro di manovella al motore dell’occupazione nell’industria dell’indotto.
PILLOLE DI MOBILITA' NEWSLETTER DI ASSTRA IL PUNTO 19/2/2014