03/10/2008
ACCORDO QUADRO ACI-ASSTRA: TRASPORTO PUBBLICO E PRIVATO INSIEME PER AFFRONTARE LE SFIDE DELLA MOBILITÀ Gelpi (ACI): “Fare sistema: preoccupa il divario tra domanda e qualità dell’offerta” Panettoni (ASSTRA): “Accordo storico: il miglioramento della mobilità è interesse comune” Sensibilizzare politica e opinione pubblica sull’urgenza di sviluppare sinergie capaci di incidere nella politica dei trasporti; studiare i problemi connessi al rapporto territorio-cittadini-mobilità; realizzare progetti di trasporto plurimodale ed integrato; monitorare la qualità dell’ambiente e studiare soluzioni a basso impatto ambientale; collaborare alla progettazione di un sistema urbanistico coerente e integrato; realizzare iniziative congiunte in tema di sicurezza stradale; raccogliere ed elaborare dati sullo stato della viabilità locale e regionale. Sono questi i punti programmatici essenziali dell’accordo quadro di collaborazione tra Automobile Club d’Italia e ASSTRA – l’Associazione nazionale delle aziende di trasporto pubblico locale in Italia, sia di proprietà degli enti locali che private – illustrato questa mattina a Riva del Garda, nell’ambito della 64a Conferenza del Traffico e della Circolazione, dai presidenti ACI e ASSTRA, Enrico Gelpi e Marcello Panettoni. “Un accordo importante e fortemente innovativo – sottolinea il Presidente dell’ACI, Enrico Gelpi – che, per la prima volta, vede trasporto pubblico e privato unire le forze per affrontare insieme i molti e non facili nodi del sistema italiano della mobilità”. Secondo il Presidente ACI, infatti, “bisogna abbandonare la cultura dei compartimenti stagni e abbracciare quella dell’integrazione, per affrontare i problemi nell’unica ottica davvero in grado di risolverli: quella di sistema, in modo che ogni “attore” – pedone, due e quattro ruote, autobus, tram, metro e ferrovie urbane – venga messo in condizione di fare al meglio la propria parte”. “L’accordo tra ACI e ASSTRA – ha concluso Gelpi – si muove esattamente in questa direzione, per superare, una volta per tutte, la logica delle contrapposizioni e dei compartimenti stagni. Sul nostro Paese grava un forte gap infrastrutturale, la domanda di mobilità continua a crescere mentre la qualità dell’offerta non tiene il passo, il gradimento del trasporto pubblico, purtroppo, scende (dal 2002 al 2007 – secondo l’Isfort - quello di bus e tram è sceso dal 76,1 al 62,1%!) e all’auto viene chiesto di sostenere quasi da sola il carico della mobilità urbana, come conferma il fatto che il 75% degli italiani usa le quattro ruote per andare a lavorare”. “Siamo molto soddisfatti – ha dichiarato il Presidente di ASSTRA, Marcello Panettoni - per un accordo che non esito a definire storico. Finalmente viene superata, almeno di principio, la contrapposizione tra trasporto privato e trasporto pubblico, che non ha più nessuna vera ragion d’essere. Da oggi, ASSTRA ed ACI possono avviare una collaborazione fondata su un grande interesse comune: il miglioramento della mobilità.” Secondo Panettoni, “lo stato attuale della mobilità urbana – per la complessità delle problematiche legate al traffico, all’uso dell’automobile, alla situazione in cui versa il sistema dei trasporti pubblici, alla mentalità e alla cultura della mobilità dei cittadini - rende sorpassato ed inadeguato affrontare anche il più piccolo tra i tanti nodi sul tappeto, con un approccio a senso unico ancora fondato sull’ormai anacronistica antitesi trasporto collettivo/trasporto privato”. Per il Presidente di ASSTRA, si impone, quindi, “il superamento di tale antitesi, per avviare un cammino di proficua collaborazione tra due grandi associazioni che rappresentano trasporto pubblico e trasporto privato. Due realtà – ha concluso Panettoni - che devono diventare poli complementari di quel sistema complesso, multiforme e in continua evoluzione che è la mobilità urbana del 3° Millennio”. ACI e ASSTRA chiedono congiuntamente l’individuazione di risorse economiche adeguate e costanti per l’ammodernamento dei veicoli adibiti al trasporto pubblico verso standard più elevati di comfort, sicurezza e eco-compatibilità. Per il presidente dell’Automobile Club d’Italia è necessario “definire un programma strutturale di ammodernamento della flotta circolante da attuare nell’arco di 5 anni. I fondi per la sostituzione degli autobus Euro0 e Euro1 dovrebbero poter essere attribuite direttamente ai Comuni, anche nella formula di agevolazioni al noleggio a lungo termine o del fleet management”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di ASSTRA, secondo cui “servono 26.000 nuovi autobus nei prossimi 7 anni, per un investimento complessivo superiore a 6,5 miliardi di euro da reperire dallo Stato, dalle Regioni, dagli Enti locali e dalle stesse aziende in autofinanziamento”. AUTOMOBILE CLUB D’ITALIA Ufficio Stampa Tel. 06.4998.2511 – E-mail: ufficio.stampa@aci.it ASSTRA – ASSOCIAZIONE TRASPORTI Ufficio Stampa Tel. 06.68.603.549 – E-mail: argilli@asstra.it