ASSTRA, RIFORMARE SUBITO LA LEGGE CHE REGOLA L’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI SCIOPERO NEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

19/06/2017

L’associazione delle imprese di trasporto pubblico locale scrive alle Istituzioni  per chiedere la riforma della legge sullo sciopero

ASSTRA, RIFORMARE SUBITO LA LEGGE CHE REGOLA L’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI SCIOPERO  NEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Roncucci: IL PARLAMENTO RIPRENDA L’ESAME DEI DISEGNI DI LEGGE SULLA REVISIONE DELLA LEGGE 146

“Rimettere mano alla rimozione dell’effetto annuncio, stabilire dei paletti equi per una adeguata rappresentatività sindacale,  rafforzare il sistema sanzionatorio e adottare la dichiarazione individuale preventiva di adesione per rendere efficace l’organizzazione del servizio minimo durante le fasce di garanzia. Se non si affrontano queste criticità ci saranno altri venerdì neri da dimenticare per le città italiane”

Lo afferma l’Asstra, l’associazione maggiormente rappresentativa del settore trasporti pubblici locali, in una lettera alle Istituzioni, dopo che l’ennesimo sciopero del venerdì (16 giugno)  ha messo in ginocchio diverse città e compromesso il diritto a muoversi dei cittadini.

“Sulla scorta della nostra esperienza lunga 27 anni chiediamo che il Parlamento riprenda senza aspettare oltre l’esame dei disegni di legge sulla revisione della  legge 146 rimasti al palo.”

Così Massimo Roncucci, il presidente di Asstra, che mette in fila i nodi fondamentali da sciogliere per ridare efficacia ad una legge nata a suo tempo per assicurare l’equilibrio tra l’esercizio di due diritti costituzionali ugualmente garantiti: quello dei lavoratori impiegati in settori essenziali come i trasporti pubblici a scioperare e quello delle persone a muoversi.

Secondo l’Asstra in una prospettiva di riforma la titolarità alla proclamazione dello sciopero dovrebbe spettare solo alle organizzazioni sindacali che singolarmente o unitariamente raggiungano un elevato grado di rappresentatività nazionale ovvero che raccolgano un adeguato consenso a livello di referendum che coinvolga tutti i dipendenti dell’azienda. Inoltre, il sistema di regole dovrebbe essere esteso ai casi di scioperi anomali come quello dello straordinario, lo “sciopero bianco” (rispetto pedissequo dei regolamenti) ed agli scioperi “spontanei”.  Infine, la tutela dei servizi minimi, pur avendo avuto una importante funzione di salvaguardia del diritto alla mobilità, ha spesso incontrato di fatto difficoltà organizzative insormontabili dovute principalmente all’incertezza rispetto ai lavoratori partecipanti allo sciopero. La previsione pertanto di un obbligo di dichiarazione individuale preventiva di adesione in combinazione con i sevizi minimi garantiti migliorerebbe sensibilmente la programmazione dei servizi garantiti nonché una più puntuale informazione all’utenza.

Da parte nostra, come rappresentanti delle aziende  mettiamo sul piatto, ancora una volta, la disponibilità ad introdurre lo sciopero virtuale” conclude Roncucci

 

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