Contro i Writers utilizziamo pene alternative

23/06/1998

"Altro che ragazzate! Writers e vandali di ogni tipo costano alle aziende di trasporto decine di miliardi l’anno". All’indomani dell’ultimo episodio di vandalismo su di un autobus pubblico di Roma, il presidente di Federtrasporti, Enrico Mingardi, spiega l’entità di un fenomeno diffuso in tutta Italia e rilancia l’idea delle pene alternative. "Per ripulire i bus dalle vernici, o per riparare sedili, vetri infranti, obliteratrici messe fuori uso, pensiline e paline di fermata divelte o rubate - spiega Mingardi - le aziende spendono un fiume di denaro". A Roma, ATAC e COTRAL denunciano una perdita di 14 miliardi di lire, ai quali vanno aggiunti altri 21 miliardi per i servizi di vigilanza. A Milano l’ATM spende 2 miliardi e mezzo l’anno per le riparazioni e circa 8 miliardi per la pulizia ordinaria e straordinaria. A Napoli i danneggiamenti incidono solo per qualche decina di milioni, ma in compenso l’ANM spende circa 700 milioni di lire per la pulizia dei bus "sporcati" dai grafomani. Teppisti in azione anche a Palermo e Catania, dove le rispettive aziende - l’AMAT e l’AMT - spendono ogni anno meno di 50 milioni per i danni vandalici, ma devono fare i conti con l’aggressione di autisti e verificatori. Danneggiamenti contenuti a Genova, dove lo scorso anno si sono registrati una ventina di episodi di vandalismo, episodi che sono costati circa 70 milioni di lire. A Firenze l’ATAF non denuncia danni particolari, ad eccezione delle linee dedicate allo stadio, dove è spesso necessaria una pulizia straordinaria delle vetture. "Per scoraggiare questo genere di fenomeni, compreso quello dei writers, i giovani che sporcano con le vernici i mezzi pubblici, non basta la vigilanza". Per il presidente di Federtrasporti, Mingardi, "contromisura efficace potrebbe essere invece l’utilizzo delle pene alternative, come la condanna a ripulire l’autobus sporcato. Ai writers pizzicati con la vernice in mano, di sicuro passerà la voglia di riprovarci".
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