L'ennesimo blocco dei mezzi pubblici di Milano

12/01/2004

"L'ennesimo blocco dei mezzi pubblici di Milano è una manifestazione inconcepibile da parte di chi sicuramente non ha mai conosciuto la realtà dei licenziamenti collettivi e non ha mai rischiato la perdita del posto di lavoro. I problemi veri sono quelli dei lavoratori della Parmalat. Ma tutto questo sembra non interessare gli organizzatori di queste sedicenti manifestazioni spontanee. In ballo non c'è solo il sistema delle relazioni industriali e la tenuta del settore ma anche i principi fondamentali della democrazia e del rispetto dei cittadini. Finiamola una buona volta con la farsa degli 800 euro al mese, soprattutto quando lo stipendio medio di un autoferrotranviere è di circa 1700 euro netti mensili per 14 mensilità (pari a circa 4 milioni netti di vecchie lire al mese) e i Contratti di Formazione e Lavoro, riguardano il 4% dell'intera forza lavoro del settore (circa 120.000 persone) I gravissimi fatti di Milano dimostrano una indifferenza incosciente sullo stato effettivo in cui si trova il trasporto pubblico e dimenticano che il contratto appena concluso è stato possibile solo quando ed in quanto il governo ha deciso di coprirne i costi con un decreto che aumenterà l'accisa sulla benzina. Pensare di riaprire la negoziazione nazionale per il contratto siglato il 20 dicembre scorso e di farlo chiamando al tavolo anche quei sindacati che rappresentano una parte minima dei lavoratori (a malapena l'1% degli addetti) e che oltretutto concepiscono le relazioni industriali solo come una prova di muscoli, è semplicemente inconcepibile" Questo è quanto dichiara Enrico Mingardi, presidente di ASSTRA ,l'associazione delle aziende di trasporto pubblico locale, in relazione al blocco selvaggio dei mezzi pubblici di Milano
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