21/01/1999
Per contenere l’inquinamento nelle grandi città ci vuole ben altro che la sporadica chiusura dei centri urbani al traffico privato. Il continuo ricorso a provvedimenti tampone, testimonia piuttosto la carenza di una strategia complessiva. "Non è con la politica dello struzzo – spiega il presidente di Federtrasporti, Enrico Mingardi- che si viene fuori dall’emergenza smog. Occorre invece approvare in fretta i piani urbani del traffico, rimasti sulla carta, e potenziare con decisione i servizi del trasporto pubblico". Non è quindi con la politica del divieto, tra l’altro impopolare, che si risolve il problema, né chiedendo sacrifici ai cittadini. Al di là delle dichiarazioni di circostanza, il sistema dei trasporti collettivi resta ancora privo di un grande piano di investimenti, capace di raggiungere quegli standard di efficienza necessari a costituire una effettiva alternativa al trasporto privato. Per definire una qualità della vita accettabile nelle città italiane è indispensabile che Parlamento, Regioni ed Enti Locali affrontino i temi della mobilità sostenibile con la massima determinazione possibile. Il rischio è che – al culmine dell’emergenza- per non restare tutti soffocati diventi necessario affrontare spese e disagi straordinari. Per questo motivo Federtrasporti sollecita ancora una volta il varo di una politica dei trasporti collettivi locali più determinata, l’approvazione in tempi rapidi dei piani della mobilità e la promozione in tutte le sue forme dei trasporti collettivi in alternativa al più inquinante traffico privato.