Muoversi Insieme per non morire soffocati

10/06/1998

"Le aziende del trasporto pubblico locale daranno battaglia all’inquina- mento acustico ed atmosferico delle grandi città". Stamani, subito dopo la firma di un apposito protocollo d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, il presidente di Federtrasporti, Enrico Mingardi, ha annunciato l’intenzione delle aziende del trasporto collettivo di far partire una serie di iniziative contro l’inquinamento. "In linea con quanto previsto dall’accordo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni di gas serra e dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria, Federtrasporti - ha detto Mingardi - assume l’impegno di incrementare gli standard qualitativi del trasporto pubblico locale, anche al fine di conseguire una maggiore capacità d’attrazione del trasporto collettivo". "La Federazione nazionale dei trasporti pubblici locali - ha aggiunto il presidente Mingardi - si impegna affinchè le aziende impieghino un numero sempre maggiore di autobus a minore impatto ambientale, secondo quanto previsto dal Decreto sulla mobilità delle aree urbane". Come già avvenuto in alcune città pilota, le aziende continueranno inoltre a porre la massima attenzione ai sistemi di trasporto collettivi flessibili (car sharing e taxi collettivo), nell’ottica di assicurare in modo efficiente un sistema intermodale. "Federtrasporti - ha assicurato Mingardi - collaborerà con gli uffici della Mobilità dei Comuni per gestire i rapporti con i Mobility Manager indicati dalle aziende con più di 300 dipendenti. Con il Ministero dell’Ambiente, Federtrasporti promuoverà infine la formazione e l’aggiornamento di figure professionali strategiche quali gli Energy Manager e i Mobility Manager. "Presto - ha concluso Mingardi - il Ministero dell’Ambiente avvierà una campagna ambientale di sensibilizzazione dei cittadini all’uso del trasporto pubblico. Un sostegno tangibile al sistema del trasporto collettivo che però ha bisogno di una conseguente adesione di Regioni, Provincie e Comuni, cui sono affidate le scelte strategiche e di programmazione in materia di trasporto. Dalla assegnazione di risorse adeguate alla rapida approvazione dei PUT, i Piani Urbani del Traffico". Quanto sia grave l’inquinamento nelle grandi città è d’altronde visibile a tutti. Secondo l’Istituto Ricerche Ambiente Italia (*), in 103 capoluoghi italiani emerge che il valore guida di 130 mg/mc è superato nel 40% delle città che hanno attivato il monitoraggio del NO2, mentre ben 8 città presentano, in almeno una centralina, valori superiori allo standard di 200 mg/mc. Nessuna delle 10 principali città registra concentrazioni di NO2 prossime agli obiettivi di qualità. Per quanto riguarda invece l’inquinamento acustico, le poche stime pubblicate nell’ultima relazione 1997 sullo stato dell’Ambiente (**) rivelano una situazione ovunque estremamente critica. Il 62% della popolazione considerata, pur abitando in centri medio piccoli (da 10 a 70mila abitanti) è esposta a livelli ritenuti accettabili per zone ad intensa attività umana (con valori di 68db di giorno e di 61 db di notte. Il 20% circa, che risiede nelle maggiori conurbazioni, convive con livelli di rumore che dovrebbero caratterizzare le aree prevalentemente industriali, con livelli sonori compresi tra i 73 e i 68 db nei centri sino a 500.000 abitanti e tra i 78 e i 74 db per quelli ancora più grandi. (*) Legambiente - Istituto di Ricerche Ambiente Italia, "Ecosistema Urbano: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei 103 capoluoghi di provincia italiani", 4° edizione, 1997. (**) Ministero dell’Ambiente, Relazione sullo Stato dell’Ambiente, Roma, 1997.
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