25/06/1998
"In Europa ci si va rispettando le regole". Questo il commento del presidente di Federtrasporti, Enrico Mingardi, dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha rimesso alla Corte Costituzionale il problema dello svincolo delle aziende del Trasporto Pubblico Locale dal regime della Tesoreria Unica. Non sono bastate la pronuncia del Tar, nel merito, e del Consiglio di Stato per ottenere dal Ministero del Tesoro un provvedimento che secondo i magistrati amministrativi è dovuto. Ora la questione diventa di carattere generale. Il vero problema su cui dovrà decidere la Corte Costituzionale è infatti quello della tutela del cittadino di fronte ad una pubblica amministrazione che non rispetta le regole e non dà esecuzione ad una decisione del magistrato. Il provvedimento invocato risponde a quella esigenza, da tutti auspicata a parole, di trasformare le aziende da appendici degli enti locali in imprese. Per Federtrasporti, non si può parlare di concorrenza nel settore se non si pongono in condizioni paritarie i possibili concorrenti pubblici e privati, italiani e stranieri. La vicenda dimostra come, al di là delle parole e dei propositi, nei fatti sia possibile l’inosservanza delle regole. Nella patria del diritto - malgrado le attuali 15.000 leggi - c’è sempre una zona d’ombra che toglie di fatto valore reale alle decisioni dei giudici.