Trasporti pubblici, crescita settore azzerata dal COVID, lo mostra il Rapporto Intesa Sanpaolo -Asstra 2020
03/07/2020
Roma, 3 luglio 2020 – È stato presentato oggi nel corso di un webinar il Rapporto “Le performance delle imprese di trasporto pubblico locale. Dal miglioramento dei risultati gestionali alle sfide del future”, giunto alla sua quarta edizione, redatto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e dall’Ufficio studi e ricerche di Asstra
- Il settore del Trasporto pubblico locale è fra i più colpiti dall’emergenza sanitaria. La domanda è crollata nella fase del lock down e fino alla fine della pandemia rimarrà inferiore del 30% rispetto al dato pre-covid.
- Le aziende hanno comunque sempre garantito il servizio pubblico con importanti ripercussioni sugli equilibri economico-finanziari.
- Si prevede che le minori entrate per vendita titoli di viaggio per il 2020, saranno complessivamente circa 1,66 mld di euro.
- Il rapporto ricavi da traffico su costi operativi che in costante miglioramento aveva raggiunto, nel 2018, il valore medio nazionale pari al 34,6%,a seguito dell’emergenza epidemiologica è stimato scendere al 25,5%.
- Per assicurare l’equilibrio economico dei contratti di servizio serve 1 miliardo di Euro, oltre che misure a zero budget (es. rivisitazione degli orari delle città, modifiche a prescrizioni sul distanziamento fisico) che consentirebbero, altresì, di migliorare in modo significativo il servizio agli utenti.
- L’analisi di bilancio evidenzia performance economico finanziarie solide e l’auspicata accelerazione degli investimenti nel 2018.
- Margini, risultati e redditività risultano positivi per buona parte delle imprese esaminate: a livello mediano il MOL si attesta al 6% del valore della produzione nel 2018. Oltre il 75% delle imprese registra una redditività positiva, superando i risultati negativi che avevano caratterizzato anni passati.
- Anche le aziende a partecipazione pubblica hanno registrato un consolidamento costante dei risultati economici finanziari. Nel 2018, ben l’87% delle aziende chiude il bilancio in utile contro un 54% registrato nel 2009.
- Nel 2018 si realizza l’auspicata e tanto attesa ripresa dei flussi d’investimento. A livello mediano la spesa per investimenti materiali passa dal 5,3% del valore della produzione al 10,3% tra il 2017 e il 2018.
- Rimane un fabbisogno finanziario ingente per rinnovare le flotte e le infrastrutture e per fare investimenti in tecnologie e innovazione.
- La smart mobility e la digitalizzazione del servizio erano già fondamentali nella concezione della mobilità ante Covid-19 e diventano essenziali a seguito dell’emergenza epidemiologica.
- Il Trasporto Pubblico Locale è un servizio cruciale per lo sviluppo economico, ambientale e sociale, in quanto garantisce la connessione territoriale e l’accessibilità.
Per Andrea Gibelli, Presidente Asstra “Il Rapporto dà le esatte dimensioni dei danni prodotti dal COVID-19 sui trasporti pubblici locali, un settore che faceva registrare prima della pandemia un continuo miglioramento delle performance gestionali e una crescita degli investimenti. La sfida da affrontare oggi va ben oltre tornare a muovere 15 milioni di persone al giorno coi mezzi pubblici. La mobilità pubblica è, infatti, parte essenziale della ripresa nel solco della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, come formidabile volano per l’economia dei territori e per la qualità della vita delle persone. E per questo il settore deve essere sostenuto e non solo attraverso un’iniezione di nuove risorse necessarie a garantire l’equilibrio economico dei contratti di servizio ma anche con interventi a zero budget, ad esempio diversa distribuzione degli orari delle città ed eliminazione dei limiti di capienza sui mezzi di trasporto, e che darebbero enormi benefici in termini di qualità del servizio e di efficientamento delle aziende”.
Laura Campanini di Intesa Sanpaolo ha commentato “I bilanci delle aziende di trasporto pubblico locale evidenziano che nel 2018 si è realizzata l’auspicata e tanto attesa ripresa dei flussi d’investimento. È un segnale importante in un settore in cui è necessario e urgente rinnovare le flotte e le infrastrutture per garantire la sostenibilità ambientale e la qualità del servizio. Rilevanti sono anche gli investimenti in tecnologie digitali e innovazione. Le tecnologie digitali consentono, infatti, di sviluppare nuovi modelli di offerta e garantiscono una maggiore integrazione dei servizi, maggiore flessibilità e sicurezza. La smart mobility e la digitalizzazione del servizio erano già fondamentali nella concezione della mobilità ante Covid-19 e diventano essenziali a seguito dell’emergenza epidemiologica”.
Sintesi per la stampa
GLI EFFETTI DEL COVID-19 SUL SETTORE TPL
- Il trasporto pubblico locale è stato gravemente colpito dall’emergenza da Covid-19. Un settore che nel periodo pre-covid spostava oltre 14 milioni di persone al giorno, per un totale complessivo annuo di quasi 5,4 miliardi di passeggeri, ha improvvisamente subito un crollo della domanda e ha dovuto velocemente riorganizzare il servizio in linea con prescrizioni governative di complessa applicazione.
- Nei primi mesi dell’emergenza (Marzo, Aprile 2020) si sono persi quasi 400 milioni di viaggi al mese (-90% dei passeggeri). Dal 18 Maggio, con la riapertura di ulteriori attività economiche, i passeggeri risultavano essere circa il 25/30% di quelli registrati l’anno precedente. Nelle prossime settimane la domanda non supererà il 35/40% (con punte del 50%/60% nelle città metropolitane) dei livelli pre-covid, fino ad arrivare a settembre, con il riavvio delle attività didattiche, al 70%/80% rispetto allo stesso periodo pre-covid.
- Si prevede che le minori entrate per vendita titoli di viaggio, per il 2020, saranno complessivamente circa 1,66 mld di euro. Il Governo ha previsto misure a supporto del TPL, misure tuttavia insufficienti a mettere il settore al riparo dal rischio fallimento. Nello specifico, il fabbisogno totale di settore per garantire l’equilibrio economico dei contratti di servizio è stimabile attualmente in circa 1,04 miliardi di Euro.
La performance 2016-2018: un’analisi sui bilanci
- Sul fronte dei ricavi, fino al 2018, i bilanci di esercizio delle aziende del settore, avevano mostrato un percorso di efficientamento che le aveva portate da una parte a diminuire alcune voci di costo e dall’altra a registrare un costante aumento dei ricavi da traffico. Dall’analisi dei ricavi da traffico sui costi operativi[1], rapporto che permette di quantificare l’autonomia delle aziende dalla contribuzione pubblica e a valutare l’efficacia/efficienza gestionale, è emerso un costante miglioramento dell’indicatore che nel 2018 raggiunge il valore medio nazionale pari al 34,6%, di poco inferiore al limite minimo previsto dal D.lgs n.422 del 1997 pari al 35%. Si stima che la copertura dei costi attraverso i ricavi scenderà ad un valore del 25,5% a causa degli effetti della pandemia.
- Che il settore, nel periodo pre-covid, vivesse un lento ma continuo processo di miglioramento dei risultati gestionali viene confermato anche dall’analisi della performance economico-finanziaria delle aziende.
- Dal 2016 al 2018 le imprese del settore hanno registrato una crescita sostenuta della domanda che aumenta, nel triennio, del 5,6%. Mentre il valore della produzione, in termini nominali, mostra tra il 2016 e il 2017 una relativa staticità e tra il 2017 e il 2018, a livello mediano, una crescita dell’1%. La performance economico-finanziaria consolida le tendenze in atto da tempo di riduzione dell’incidenza del costo del lavoro ma risente dall’accelerazione del costo dei carburanti.
- L’aumento del costo dei carburanti si riflette su margini e sui risultati delle aziende, che comunque rimangono positivi per buona parte delle imprese. A livello mediano il MOL si attesta al 6% del valore della produzione nel 2018. Le imprese con un risultato netto negativo si riducono tra il 2016 e il 2018 da 16 a 13 sulle 120 analizzate. La redditività aziendale sul patrimonio netto è risultata stabile nel triennio e si attesta intorno al 3% a livello mediano: oltre il 75% delle imprese registra una redditività positiva, superando i risultati negativi che avevano caratterizzato anni passati.
- Il 2018 rappresenta l’atteso anno di rilancio degli investimenti delle aziende di trasporto pubblico. Gli investimenti in percentuale sulla produzione accelerano sensibilmente trasversalmente su tutto il campione. A livello mediano la spesa per investimenti materiali passa dal 5,3% del valore della produzione al 10,3% tra il 2017 e il 2018.
- L’analisi dei risultati per cluster omogenei consente di evidenziare performance differenti con riferimento alla capacità di realizzare investimenti. I dati ripartiti per dimensione d’impresa indicano una più sensibile ripresa degli investimenti per le aziende di medie e grandi dimensioni. Nel triennio sono, inoltre, le imprese del Centro-Nord ad aumentare in modo più sensibile la propria spesa in conto capitale, mentre le imprese localizzate al Sud mostrano maggiore inerzia. L’accelerazione degli investimenti ha riguardato il servizio sia su ferro sia su gomma, i dati non mostrano differenze significative. L’analisi per tipologia di servizio evidenza una maggiore reattività degli investimenti che operano su scala extra-urbana o mista.
- Con specifico riferimento alle aziende a partecipazione pubblica, nonostante in talune e circoscritte fattispecie ci siano state criticità industriali e finanziarie, hanno registrato un consolidamento costante dei risultati economici finanziari. Nel 2018, ben l’87% delle aziende chiude il bilancio in utile contro un 54% registrato nel 2009.
- La performance economico-produttiva risulta stabile e strettamente legata alla tipologia di servizio offerto. Il costo per vettura-km è pari a 3,45 euro km a livello mediano e rimane stabile nel triennio esaminato. Il costo per passeggero si attesta a 2,68 euro.
Servono risorse fresche e strumenti innovativi per sostenere gli investimeNti
- Il quadro complessivo dei contributi statali in conto investimenti stanziati a supporto del settore del trasporto pubblico locale evidenzia un importo totale di oltre 16 mld di euro, escluso il cofinanziamento minimo garantito dai soggetti beneficiari, a disposizione per l’acquisto di autobus, materiale rotabile ferroviario e per interventi per la sicurezza della rete ferroviaria, lo sviluppo del trasporto rapido di massa e per il rinnovo della flotta navale, in un orizzonte temporale che arriva al 2033. Sebbene con il DL rilancio siano state introdotte misure per contenere gli effetti negativi dell’emergenza da Covid-19 e per favorire lo sviluppo ed una attuazione tempestiva e rapida degli investimenti per il rinnovo del materiale rotabile, le simulazioni elaborate da Asstra sui diversi scenari di rinnovo della flotta autobus evidenziano che in mancanza di finanziamenti aggiuntivi, considerando i vincoli imposti dal piano strategico nazionale della mobilità sostenibile in tema di alimentazione dei mezzi, l’età media del parco autobus supererà i 17 anni nel 2033. Il fabbisogno aggiuntivo stimato per raggiungere un’età media in linea con gli standard europei (circa 7 anni), alla fine del periodo temporale preso in esame, risulta pari a circa 500 mln di euro aggiuntivi all’anno.
- Il cambiamento degli orari delle città e/o altre misure a costo zero consentirebbero di distribuire la domanda in modo più omogeneo durante l’arco della giornata determinando un minore fabbisogno di mezzi grazie al superamento delle criticità delle ore di punta.
L’attenzione all’ambiente premia
- Nel settore del trasporto locale il ricorso alla certificazione di qualità e ambientale risulta rilevante. Le imprese che hanno ottenuto almeno una certificazione di qualità tra quelle considerate sono, nel complesso, il 69%; il 45% delle imprese ha una certificazione ambientale. Le imprese che hanno investito in sostenibilità evidenziano migliori performance rispetto alle imprese che non hanno ottenuto certificazioni. Nel 2018 le aziende che hanno fatto ricorso a strumenti volontari di protezione dell’ambiente hanno, infatti, sperimentato una maggiore dinamicità, migliori margini, risultati e una maggiore redditività. Con riferimento agli investimenti, il gap fra imprese certificate e non certificate è molto significativo. Nel 2016-17 le imprese certificate si sono attestate su un livello di investimenti in percentuale al fatturato di circa il 7%, quasi 1/3 in più di quanto realizzato dalle imprese non certificate. Nel 2018, anno di ripresa degli investimenti per tutto il campione, le imprese dotate di certificazione ambientale hanno investito il triplo delle imprese non certificate a livello mediano.
E’ importante investire anche nella mobilità intelligente.
- Innovazione e sostenibilità ambientale sono due priorità per garantire il miglioramento qualitativo dei servizi per i cittadini, una maggiore flessibilità dell’offerta e per questa via agevolare anche lo shift modale fra mezzo privato e mezzo pubblico. L’adozione e la diffusione di soluzioni innovative consentono sia di avere sistemi sempre più efficienti dal punto di vista dell’impatto ambientale e dei consumi, sia di focalizzare l’attenzione sull’orientamento alle esigenze dell’utente finale, grazie all’utilizzo sempre più rilevante delle potenzialità di internet e della digitalizzazione.
- Negli ultimi anni gli operatori del settore hanno già iniziato ad adottare le nuove tecnologie. I sistemi AVM (Automatic Vehicle Monitoring) sono oggi già largamente diffusi tra le aziende di trasporto pubblico (87% delle aziende delle aziende intervistate) e consentono il monitoraggio e la regolazione del servizio in tempo reale della flotta aziendale. Il 90% delle aziende intervistate è dotato di un sistema di videosorveglianza di bordo, grazie al quale è possibile sia garantire maggiore sicurezza a passeggeri e operatori di trasporto, sia monitorare i flussi ed evitare assembramenti. I pagamenti elettronici si stanno diffondendo rapidamente anche se in modo molto differenziato fra realtà diverse.
- Tali funzionalità, di per sé fondamentali nella concezione della mobilità ante Covid-19, diventano essenziali a seguito dell’emergenza epidemiologica sviluppatasi nel 2020. La gestione del traffico e l’informazione agli utenti consentirebbero un utilizzo sicuro del mezzo, le tecnologie digitali possono dare un supporto in questa fase emergenziale per il controllo dei flussi di traffico e la gestione in sicurezza del servizio.
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I principali numeri del trasporto pubblico locale e regionale (2018)
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Fonte: Elaborazioni ASSTRA
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Evoluzione dei passeggeri e delle vetture-km (2016=100)
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(*) Dati stimati
Fonte: Elaborazioni ASSTRA su dati aziendali
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Perdita % media dei passeggeri rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
(*) Dati stimati
Fonte: Elaborazioni ASSTRA.
Perdita ricavi TPL (Variazione % mese 2020 su stesso mese 2018)
(*) Dati stimati da maggio a dicembre 2020
Fonte: Elaborazioni ASSTRA su dati aziendali.
Riduzione ricavi attesi TPL rispetto al 2018 (milioni di euro)
(*) Dati stimati
Fonte: Elaborazioni ASSTRA su dati aziendali.
Evoluzione del rapporto ricavi da traffico su costi operativi
(*) Dati stimati
Fonte: Elaborazioni ASSTRA su dati aziendali.
Evoluzione dei costi operativi per km e per passeggero (valori mediani)
(*) Dati stimati
Fonte: Elaborazioni ASSTRA su dati aziendali.
Fabbisogno per l’equilibrio economico (Anno 2020)
(*) ex art.200 Dl Rilancio.
Fonte: Elaborazioni ASSTRA.
Variazioni percentuali del valore della produzione, principali statistiche
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati di bilancio aziendali
Costo del lavoro su valore della produzione
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati di bilancio aziendali
Margine operativo lordo in percentuale del valore della produzione
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati di bilancio aziendali
Evoluzione risultato di esercizio delle aziende partecipate pubbliche nel trasporto pubblico locale (2009-2018; % aziende)
Fonte: elaborazione ASSTRA su dati di bilancio aziendali.
Investimenti materiali in percentuale del valore della produzione
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati di bilancio aziendali
Leva finanziaria, principali statistiche (%)
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati di bilancio aziendali
Investimenti sul valore della produzione per area geografica, valori mediani
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati di bilancio aziendali
Investimenti sul valore della produzione per dimensione, valori mediani
Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati di bilancio aziendali
Età media flotta autobus paesi europei
Fonte: indagine Asstra 2018
Evoluzione età media flotta autobus urbano ed extraurbano
Fonte: indagine Asstra 2018
La differente performance delle imprese con certificazione ambientale (2018, % del valore della produzione, valori medi)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISID
[1] Costi totali al netto della quota infrastrutturale.
Ufficio Stampa - Antonietta Argilli
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