30/04/1998
Le aziende di trasporto pubblico perdono ogni anno decine di miliardi a causa degli atti di vandalismo contro autobus, metro, pensiline e paline di fermata. Il fenomeno, che tocca punte più consistenti sulle linee periferiche di alcune grandi città e sui bus diretti agli stadi, è stato affrontato nel corso di un forum organizzato a Roma dalla Federtrasporti insieme a rappresentanti delle forze dell’ordine, delle aziende di trasporto, del mondo delle assicurazioni e di quello sportivo. Dai lavori è emerso un quadro estremamente diversificato: mentre a Roma teppisti e vandali costano 15 miliardi di lire tra danni e mancati ricavi dovuti al blocco dei mezzi in riparazione, in città come Palermo e Napoli il problema è piuttosto contenuto. Preoccupante anche l’escalation di aggressioni ad autisti e verificatori delle aziende di trasporto; un fenomeno che in alcune città ha aperto un dibattito sul possibile impiego di vigilantes e dissuasori a bordo degli autobus. Salato inoltre il costo sostenuto dalle aziende per i lavori di pulizia straordinaria delle vetture "imbrattate" da disegni e graffiti. Ecco un quadro del fenomeno in alcune grandi città italiane. A Roma, le aziende ATAC e COTRAL denunciano una perdita di 14 miliardi tra riparazioni, pulizia delle vetture, sostituzione delle tabelle di fermata. A questi vanno aggiunti circa 21 miliardi per i servizi di vigilanza. Inoltre, trenta operai sono addetti alla manutenzione delle stazioni della metropolitana, dove spesso vengono rubati anche i rubinetti e i lavandini dei bagni. A Milano l’ATM spende 2 miliardi e mezzo l’anno per le riparazioni e circa 8 miliardi per la pulizia ordinaria e straordinaria. A Napoli i danneggiamenti di sedili, obliteratrici, vetri e pensiline incidono per appena qualche decina di milioni, ma in compenso l’ANM spende circa 700 milioni l’anno per i lavori di pulizia straordinaria dei mezzi presi d’assalto dai grafomani. Contenuti anche i danni riportati sui bus diretti allo stadio. "Un segno - spiega il direttore dell’azienda di trasporto urbano, Ranieri - del risveglio civico della città. Teppisti in azione anche a Palermo e Catania, dove le rispettive aziende - l’AMAT e l’AMT spendono ogni anno meno di 50 milioni per danni vandalici, ma in compenso devono fare i conti con l’aggressione di autisti e verificatori. Per fronteggiare questi episodi, a Catania la polizia ha intensificato la presenza di agenti in divisa sui mezzi pubblici. A Palermo - spiegano i dirigenti dell’azienda - i fenomeni di vandalismo si registrano più sui vecchi autobus che su quelli appena acquistati dall’amministrazione comunale. Evidentemente vale una forma di rispetto per i mezzi nuovi e più efficienti. Danneggiamenti contenuti a Genova, dove lo scorso anno si sono registrati una ventina di episodi di vandalismo. Episodi che sono costati all’AMT circa 70 milioni di lire. A Firenze, l’ATAF non denuncia danni particolari, ad eccezione delle linee dedicate allo stadio, dove è spesso necessaria una pulizia straordinaria delle vetture. Tra le questioni affrontate nel corso del Forum di Federtrasporti, particolare rilievo ha assunto il problema del trasporto delle tifoserie agli stadi in occasione di determinati avvenimenti sportivi. Per far fronte a questo genere di trasporti, richiesto dalle società sportive, le aziende di trasporto subiscono il continuo danneggiamento dei propri mezzi. Un costo del quale - secondo Federtrasporti - devono farsi carico in qualche modo le società sportive, anche in considerazione del business miliardario che ruota attorno al grande sport. Nel corso del Forum di Federtrasporti si è discusso dell’idea - fatta propria dal Governo francese - di scoraggiare gli episodi di vandalismo dotando le aziende di trasporto di nuove figure professionali; dei punti di riferimento per i passeggeri, cui spetta il compito di dissuadere eventuali "malintenzionati". Un’idea sostanzialmente bocciata dal magistrato e dal dirigente della Polizia di Stato intervenuti. La figura del dissuasore non avrebbe in sostanza l’autorità e le capacità per fronteggiare le situazioni di pericolo "straordinarie", mentre per gestire il trasporto nel quotidiano può bastare un maggiore coordinamento tra il personale delle aziende e le forze di polizia. In questo senso è stato sollecitato il completamento dei sistemi di comunicazione e di radiolocalizzazione dei mezzi pubblici con le sale operative delle aziende. All’iniziativa di Federtrasporti hanno preso parte un magistrato, Claudio Mattioli, Gip presso la pretura di Roma, un dirigente della Polizia di Stato, Francesco Tagliente, capo di gabinetto del questore di Roma, un avvocato, Claudio Giannelli, difensore in più occasioni di alcuni giovani teppisti, l’amministratore dell’APM, l’azienda dei trasporti di Perugia, Francesco Sclafani, il direttore delle aziende ATAC-COTRAL di Roma, Silvano Cavalieri e il direttore di Federtrasporti, Guido Del Mese. Al tema del vandalismo e della sicurezza dei passeggeri sui mezzi pubblici dedica un ampio spazio il prossimo numero di Trasporti Pubblici, la rivista di settore edita da Federtrasporti.