26/03/2013
Era il 24 febbraio 2013, domenica di votazioni e di passione per quegli italiani che avevano scelto i trasporti pubblici per andare a votare ma che sono rimasti appesi alle fermate in snervanti attese a causa della riduzione dei mezzi pubblici in circolazione, provocata dalla partecipazione massiccia dei dipendenti delle aziende di trasporto alle urne in qualità di scrutatori e presidenti, ma , soprattutto di rappresentanti di lista, ed è quest'ultimo il dato assolutamente patologico. A rammentarlo sono Marcello Panettoni e Nicola Biscotti, rispettivamente presidenti di ASSTRA e ANAV, le due associazioni nazionali che rappresentano le aziende di trasporto pubblico locale in Italia, nel momento in cui rendono noti come promesso la domenica 24 febbraio, i dati relativi a quella situazione. "Lo facciamo per mantenere una promessa affinché non si ripeta mai più una situazione patologica come quella verificatasi nell'ultima tornata elettorale, che è già costata alla collettività la bellezza di 3 milioni di euro! Con un paese sofferente in bilico tra una crisi economica dilaniante e la possibilità di tornare alle urne a medio o breve termine, sarebbe veramente il colmo" precisano i due presidenti prima di entrare nel vivo dell'indagine svolta. "Venendo ai numeri dei dipendenti delle aziende di trasporto pubblico locale (TPL) che si sono assentati per attività elettorali , l'indagine svolta su un campione di oltre 56.000 addetti (un campione rappresentativo di quasi la metà del totale autoferrotranvieri, pari a 116.000 addetti) , le assenze documentabili da parte delle aziende pubbliche e private associate ad ASSTRA e ANAV conducono a risultati sorprendenti. Le giornate di permesso per attività elettorali sono state oltre 15.000 di cui il 90% circa per svolgere la funzione di rappresentante di lista. Questo assenteismo "elettorale" ha riguardato il 9% della forza lavoro, percentuale che, sommata ad un ulteriore 14% di altre assenze, ha comportato una diminuzione enorme della forza lavoro nelle giornate coincidenti con le operazioni di voto, con conseguenti disservizi per soppressione di corse e ulteriori costi per incremento delle ore straordinarie. La difficoltà a mantenere in piedi in modo accettabile il servizio con questi numeri si spiega ancora meglio se si pensa che ben il 75% del totale del personale in permesso elettorale è composto da autisti" "Affidiamo all'opinione pubblica questi dati - concludono Panettoni e Biscotti - e nello stesso tempo li inviamo al Presidente della Commissione di Garanzia, Dr. Alesse che farà le sue valutazioni. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta, dopo anni che denunciamo con le autorità competenti una situazione che chiamare anomala è poca cosa. Tanto per ricordare come stanno le cose: ai dipendenti del Ministero dei Trasporti e delle Ferrovie di Stato (FS Spa) non viene riconosciuta la possibilità di assentarsi neanche per svolgere le funzioni di presidente, segretario e scrutatore ai seggi elettorali, funzioni queste che vengono svolte per interesse collettivo , mentre ai dipendenti delle aziende di trasporto pubblico locale non solo viene concessa questa possibilità , ma anche quella di fare i rappresentanti di lista con lo stesso trattamento, nonostante questi ultimi agiscano per interessi privati. Ci sembra veramente troppo"